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Autocertificazioni anche nei rapporti tra privati
Ampliate le possibilità d'uso per i cittadini
Da settembre anche i soggetti privati, come banche, assicurazioni, notai, avvocati, agenzie di servizi, ecc … sono obbligati ad accettare la dichiarazione sostitutiva di certificazione, meglio conosciuta come autocertificazione. L’art. 30-bis del D. L. n. 76/2020, convertito con L. n. 120/2020, noto come Decreto Semplificazioni, ha infatti introdotto una significativa innovazione in materia di autocertificazione, rendendola valida e obbligatoria, non più soltanto nei rapporti tra cittadino e pubbliche amministrazioni o gestori di pubblici servizi, ma anche nei rapporti tra privati, senza alcuna distinzione.
L’utilizzo dell’
autocertificazione, oltre a rispondere ad esigenze di semplificazione amministrativa e a consentire una sostanziale riduzione dei tempi di attesa per ottenere prestazioni e servizi, sia da parte di Enti pubblici che di soggetti privati, evita al cittadino il pagamento dell’imposta di bollo (oggi di 16 euro), se dovuta in quanto l’autocertificazione
è sempre esente.
Cosa si può autocertificare?
Ai sensi dell’art. 24 DPR n. 445/2000 si possono autocertificare:
- dati anagrafici e di stato civile: data e luogo di nascita, residenza (anche storica), cittadinanza, stato civile e stato libero, stato di famiglia (comprese le relazioni di parentela);
- titoli di studio, qualifiche professionali e iscrizione ad albi professionali;
- situazione reddituale ed economica, regime patrimoniale in base all’atto di matrimonio, numero di codice fiscale e/o partita IVA;
- situazione giuridica (godimento diritti civili, godimento diritti politici).
Si possono ancora richiedere i certificati?
Non c’è più la necessità per il cittadino richiedere certificati anagrafici o di stato civile, fermo restando che gli stessi possono comunque essere ancora richiesti e prodotti ma solo verso i privati, previo pagamento dell’imposta di bollo se richiesto.
Quindi, mentre le pubbliche amministrazioni e i gestori di pubblici servizi non possono né richiedere certificazioni né accettare quelle prodotte spontaneamente dal cittadino, i privati non possono più richiedere certificazioni, ma
hanno ancora facoltà di accettare quelle spontaneamente prodotte dal cittadino.
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